“L’Egitto di Provincia”: Museo Civico di Rovereto (TN)

"L'Egitto di Provincia": Museo Civico di Rovereto (TN) - Djed Medu

Da Trento, ci spostiamo di soli 20 km fino a Rovereto. Fondato nel 1851, il Museo Civico di Rovereto è uno dei più antichi d’Italia e si articola in sette sezioni: Archeologia, Storia dell’Arte, Numismatica, Botanica, Zoologia, Scienze della Terra e Astronomia. La sezione archeologica comprende reperti risultanti da lasciti, acquisizioni e scavi nel territorio fin dalla metà del XIX sec. Nucleo principale della raccolta è la Collezione Paolo Orsi composta da oggetti donati al museo dal famoso archeologo roveretano e dai suoi eredi, come le numerose terrecotte magnogreche e le 1120 monete greche in bronzo e argento, più qualche esemplare in oro. Dalle indagini archeologiche del Trentino, invece, provengono antichità preistoriche, protostoriche, romane e medievali. Istituzione sempre viva e attiva, il Museo organizza dal 1990 la “Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico”, durante la quale, ogni anno, vengono proiettati 60/70 filmati «nel settore della ricerca archeologica, storica, paleontologica, antropologica e comunque aventi come scopo la tutela e la valorizzazione dei beni culturali».

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Scorrendo la lista precedente, però, salta all’occhio la mancanza dell’Egitto tra le categorie dei reperti conservati presso Palazzo Parolari. Allora perché parlarne su Djed Medu? Non ci saranno oggetti tangibili da ammirare, ma il Museo contiene un archivio interattivo di oltre 30.000 immagini di monumenti egizi. Il progetto è iniziato nel 1998 grazie a Maurizio Zulian, un appassionato che ha messo a disposizione il suo sconfinato archivio di foto scattate in luoghi chiusi o poco battuti dai turisti, soprattutto del Medio e Alto Egitto. In questo modo, sono fruibili a tutto il mondo siti come Dishasha, Tihna el-Gebel (Akoris), Beni Hasan, El Sheikh Ibada (Antinopoli), Deir el-Bersha, Quseir el-Amarna, Umm el-Qaab(Abido) ed El Hagarsa  (qui la localizzazione su GoogleEarth). Naturalmente, tutta questa documentazione era stata concessa dalle autorità locali, tra cui Zahi Hawass; infatti, dal 2004, il Museo Civico di Rovereto ha intrapreso una collaborazione con il Supreme Council of Antiquities. Iniziative del genere sono fondamentali per la salvaguardia, almeno visiva, di beni culturali soggetti ai danni del tempo, degli agenti atmosferici e, purtroppo, dell’uomo.

Tuttavia, al di là dell’archivio fotografico, il Museo conserva anche due veri oggetti egizi che fanno parte della Collezione Orsi: un vaso predinastico e uno di Nuovo Regno, forse proveniente da Deir el-Medina (immagine in basso).

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