Le prime mummificazioni artificiali sarebbero più antiche di 1500 anni

Le prime mummificazioni artificiali sarebbero più antiche di 1500 anni - Djed Medu

I risultati di uno studio ultradecennale su alcune bende funerarie potrebbero resettare le nostre conoscenze tradizionali sulla mummificazione artificiale in Egitto. Le prime sporadiche tracce d’imbalsamazione non naturale risalgono alla IV dinastia (2620-2500), anche se il processo cominciò a diventare di uso “comune” tra la fine dell’Antico Regno e l’inizio del Medio Regno. Secondo Jana Jones (Macquarie University, Sidney), invece, questa data andrebbe spostata indietro di circa 1500 anni.

L’ipotesi si basa sull’analisi di tessuti conservati in alcuni musei britannici (soprattutto il Bolton Museum) e che provengono dalle necropoli di Mostagedda, Badari e Hierakonpolis collocabili tra il Neolitico e il Tardo Predinastico (4500-3100). I circa 50 campioni di lino presi in considerazione dalla Jones, da Stephen Buckley (University of York) e da Thomas Higham (Oxford University) sono stati sottoposti a spettrometria di massa, gascromatografia e desorbimento termico rivelando una miscela con proprietà antibatteriche a base di grassi animali e prodotti vegetali. Nella maggior parte dei casi, la “ricetta” prevede 3/4 di grasso o olio più resina di pino (proveniente dal SE dell’Anatolia), estratto di piante aromatiche, gomma vegetale o zucchero e petrolio naturale.

L’utilizzo di questi materiali indicherebbe una volontà molto antica di preservare i tessuti molli dei cadaveri aiutando l’azione naturale del clima caldo e secco del deserto. Quindi, se confermata, la scoperta sarebbe importantissima, ma ho dei dubbi. Ci si può fidare di reperti provenienti da scavi degli anni ’20 e ’30 non corredati dei resti umani (leggendo i diari di scavo si capisce che gli archeologi non fossero per niente interessati ai corpi) né tanto meno di una sufficiente documentazione?

L’articolo originale: http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0103608