Dopo la ceramica da birra della scorsa settimana, nuovi reperti egizi sono stati scoperti in Israele. Questa volta, il ritrovamento è stato effettuato più a sud, a Tel Halif, nel deserto del Negev. Qui, l’Unità per la prevenzione dei furti di antichità dell’Israel Antiquities Authority ha effettuato scavi di emergenza dopo aver individuato tracce del passaggio di tombaroli. Amir Ganor, Direttore dell’Unità, ha affermato che dal cantiere sono usciti circa 300 contenitori ceramici, molti dei quali ancora intatti, alcune dozzine di ornamenti in bronzo, conchiglia o faience, sigilli, cretule e altri oggetti che vanno dal Tardo Bronzo (1500 a.C.) all’Età del Ferro (1000 a.C.). Tra la cultura materiale attribuibile alla Tribù di Giuda, è stata individuata una ventina di reperti provenienti dall’Egitto, come scarabei in pietra semi-preziosa, due anelli-sigillo e alcuni amuleti di divinità in faience. Secondo Dapha Ben-Tor, curatrice della sezione di egittologia presso l’Israel Museum di Gerusalemme, il gruppo è databile per lo più al XV-XIV sec. a.C.; infatti, su due scarabei sono incisi i cartigli di Thutmosi III e Amenofi III. In ogni caso, non c’è niente di sensazionale nella scoperta perché, durante questo periodo, la terra di Canaan era proprio sotto il dominio egiziano.