Ieri, con il clamore provocato dall’apertura del sarcofago di Alessandria, un’importante notizia è passata in sordina. A Kom Ombo, durante i consueti lavori di abbassamento della falda freatica, è stata effettuata un’altra scoperta fortuita: un laboratorio di produzione di ceramica risalente alla IV dinastia (2630-2510 a.C.). Oltre a diversi vasi e stampi per l’argilla, il vero ritrovamento eccezionale consiste in una ruota in calcare forata al centro. Quest’oggetto – secondo Mostafa Waziry, segretario generale dello SCA – sarebbe il più antico tornio in pietra mai ritrovato in Egitto, più o meno coevo di quello in terracotta scoperto ad Abusir nei primi anni ’90 del secolo scorso dalla missione cecoslovacca di Verner. Il disco, come si vede già in alcune rappresentazioni di Antico Regno (come dalla mastaba di Ti a Saqqara; disegno in alto a sinistra), veniva fatto ruotare ruotare con le mani o con i piedi su un asse sollevato e sopra di esso si plasmava in modo più veloce e preciso la forma dei contenitori.