I depositi dei musei sono luoghi straordinari che riservano sempre nuove sorprese se ci si mette a “scavare” in profondità tra casse e scatoline.
Proprio in una piccola confezione di sigari nascosta in una collezione universitaria scozzese è stato ritrovato uno dei tre oggetti individuati nella Grande Piramide di Giza. A discapito delle dimensioni colossali dell’ultima dimora di Cheope, infatti, dal suo interno provengono solo (oltre al sarcofago in granito, e gli inaccessibili oggetti ripresi nel 1993 dal robot Upuaut-2) una sfera in dolerite dal diametro di circa 7 cm e pesante 540 g, un attrezzo in rame a forma di coda di rondine e un bastoncino in legno di cedro lungo 12 cm. A trovarli fu l’ingegnere britannico Waynman Dixon nel 1872, quando, esplorando la Camera della Regina, individuò due condotti di areazione che all’epoca erano ancora nascosti dalle lastre che foderano le pareti. Alla base di quello settentrionale c’erano i tre manufatti, arnesi dimenticati dai costruttori o forse modellini rituali lasciati intenzionalmente per permettere al faraone di aprire il passaggio e raggiungere il cielo.
Se i primi due sono stati donati nel 1976 dai discendenti di Dixon al British Museum, dell’asta di legno si erano perse le tracce da quasi 80 anni. Nel 1946, infatti, la figlia dell’ormai defunto James Grant – fisico, medico e collezionista scozzese che esplorò la Piramide insieme all’amico Dixon – lasciò l’oggetto all’Università di Aberdeen dove il padre si era formato e a cui aveva già ceduto gran parte della sua collezione di reperti archeologici.
Il collegamento era stato ricostruito nel 2001 grazie a un documento, ma solo recentemente è stato confermato da Abeer Eladany, assistente curatrice delle raccolte universitarie che era rimasta incuriosita dalla vecchia bandiera del suo paese su una scatolina che si trovava tra gli oggetti della collezione asiatica. Il confronto incrociato tra i numeri di inventario ha definitivamente accertato che i frammenti di legno al suo interno corrispondono a ciò che resta di una delle cosiddette “reliquie di Dixon” (il n. 3 dell’illustrazione in alto). Il carbonio 14 ha poi portato a una datazione del 3341-3094 a.C., circa 500 anni prima di Cheope (2589-2566 a.C.). Il legno utilizzato o l’oggetto stesso erano quindi molto più antichi della Grande Piramide.