Una mostra sull’obelisco di Place de la Concorde e la pulizia di quello di Central Park

Una mostra sull'obelisco di Place de la Concorde e la pulizia di quello di Central Park - Djed Medu

 

La valenza simbolica degli obelischi durò anche più della stessa civiltà egizia e fu sfruttata da imperatori romani, papi e grandi statisti europei fino al XIX secolo ed oltre (basta pensare all’Obelisco di Axum fatto portare in Italia da Mussolini nel 1937). La maggior parte degli obelischi eretti, infatti, si trova fuori dalla Valle del Nilo e Roma, con addirittura 9 esemplari, è la città più fornita. Uno di questi è l’Obelisco di Luxor che si trova al centro di Place de la Concorde a Parigi. Fatto erigere da Ramesse II (1279-1212) di fronte alla facciata del Tempio di Luxor (lato occidentale), fu donato alla Francia nel 1829 da Muhammad ʿAli, viceré d’Egitto. Si può immaginare come il trasporto di un blocco di granito rosso alto 23 metri e pesante 227 tonnellate possa essere stato particolarmente difficoltoso; la messa in posa, infatti, fu inaugurata solo il 25 ottobre 1836 alla presenza di re Luigi Filippo (come si vede nell’acquerello in alto). Una mostra, “Le Voyage de l’Obélisque: Louxor/Paris (1829-1836)”, è dedicata proprio a quest’impresa nautica e ingegneristica. A Palais de Chaillot, fino al 6 luglio, saranno esposti documenti, disegni, dipinti, modelli e reperti archeologici che testimoniano il viaggio dell’obelisco lungo il Nilo, il Mediterraneo e la Senna.

http://www.musee-marine.fr/le-voyage-de-lobelisque-louxor-paris-1829-1836

Un altro obelisco “emigrato” è il cosiddetto Ago di Cleopatra, oggi a Central Park, New York. Nonostante il nome, il monumento non è opera della regina egiziana, ma fa parte di una coppia di monoliti (21 m, 220 T) fatti erigere da Thutmosi III (1479-1425) a Eliopoli e poi trasportati per ordine di Augusto ad Alessandria, dove, nel 12 a.C., furono posti da Cleopatra VII all’ingresso del Caesareum. Anche in questo caso, Muhammad Alì li regalò, uno agli Stati Uniti e l’altro alla Gran Bretagna (a Londra, tra il Tamigi e Victoria Park). Quello americano arrivò a New York nel 1881 e fu trasportato a Manhattan tramite una ferrovia realizzata appositamente.

Oltre 130 anni di esposizione allo smog di una delle metropoli più grandi del mondo hanno lasciato evidenti segni (come si vede qui a sinistra). Così, l’amministrazione cittadina ha finalmente deciso di intervenire per pulire e restaurare l’obelisco. Le operazioni, che prevedono l’uso del laser, sono iniziate questo mese, ma richiederanno molto tempo vista la superficie di quasi 200 m² da trattare. Saranno anche fissate quelle porzioni di granito che tendono a staccarsi.