Una ricercatrice italiana della University of Manchester ha effettuato una scoperta fondamentale per la storia degli albori del cristianesimo. Presso gli archivi della John Rylands Library, la Dott.ssa Roberta Mazza, esperta in Egitto greco-romano e papirologia, ha individuato un documento risalente al VI secolo (nella biblioteca dal 1901, ma mai studiato) che contiene uno dei primi riferimenti all’Ultima Cena e, al tempo stesso, all’uso della magia nella religione cristiana.
Il frammento di papiro di 1500 anni presenta una combinazione di passi biblici di Nuovo e Vecchio Testamento, in particolare Salmi 78:23-24 e Matteo 26:28-30:
“Temete voi che governate sulla terra.
Sappiate voi nazioni e popoli che Cristo è nostro Dio.
Poiché Egli parlò e le cose vennero in esistenza, Egli comandò e le cose furono create; Egli ha posto ogni cosa sotto i nostri piedi e ci ha liberati dal desiderio dei nostri nemici.
Il nostro Dio ha preparato per il popolo un sacro tavolo nel deserto e ha dato da mangiare la manna della Nuova Alleanza, il corpo immortale del Signore e il sangue di Cristo versato in remissione dei nostri peccati”.
Il testo, scritto in greco, era inserito in un amuleto apotropaico come da tradizione faraonica che, evidentemente, è stata ripresa anche dai primi cristiani. Inoltre, il supporto ha permesso di scoprire l’origine del reperto cioè Tertembuthis, villaggio nelle vicinanze di Ermopoli. La preghiera, infatti, si trova sul retro di una ricevuta di pagamento della tassa sul grano perché, come spesso accadeva anche in epoche più antiche, si riciclavano fogli di papiro già usati a causa dell’alto costo del materiale.