Ancora una volta, le moderne tecnologie mediche cambiano la diagnosi su una mummia. I raggi X, più di 40 anni fa, avevano fatto parlare di tubercolosi per il corpo imbalsamato di una bambina scoperto da Petrie a Illahun nel 1888 e conservato presso il Bolton Museum. Nei giorni scorsi, invece, al St. Mary’s Medical Center di Palm Beach, una squadra di 20 dottori ha attribuito la causa della morte a un’appendicite. Il dott. Kelman, capo radiologo dell’ospedale, ha affermato che la TAC avrebbe mostrato una calcificazione di 4,87 cm di diametro all’appendice, mentre le vertebre lombari mancanti, che erano considerate la prova della TBC, sono state ritrovate all’interno della cassa toracica, evidentemente spostate durante il processo di mummificazione. E’ stata corretta anche l’età della bambina che da 4-9 anni passa a 30-42 mesi.
La mummia, risalente al 30 a.C. – 300 d.C., si trova in Florida perché prestata dal museo britannico, insieme ad altri 200 reperti, al South Florida Science Center and Aquarium per l’esposizione temporanea “Afterlife: Tombs and Treasures of Ancient Egypt”. Sembra, quindi, che lo studio sia stato commissionato come trovata pubblicitaria camuffata.