Ieri (2 agosto), il ministro El-Damaty ha inaugurato, presso il Museo Egizio del Cairo, una mostra temporanea in cui verranno esposti 60 reperti provenienti dagli ultimi scavi nell’area del Canale di Suez. L’esibizione, che durerà un mese, insieme ad altre due analoghe nei musei di Ismailia e Suez, fa parte delle manifestazioni organizzate per celebrare l’apertura del nuovo canale allargato fissata per il 6 agosto. I pezzi provengono da una decina di siti del Sinai (Tell el-Habua, Pelusio, Tell Abu-Seifi, Tell Kedua, Tell Dafna, Tell el-Heir) e, tra questi, spiccano un rilievo dipinto di Ramesse II, un blocco con la figura di Thutmosi I di fronte a Montu, una stele con Ramesse I e Seth di Avaris (vedi foto in basso a destra) e alcuni tra i reperti rinvenuti negli ultimi anni nella fortezza di Tjaru. Per la prima volta, inoltre, sarà esposto al pubblico il rilievo che mostra una campagna militare di Apries (589-570, XXVI din.) lungo il “Cammino di Horus”, scoperto nel 2011, coincidenza, dall’esercito durante la rivoluzione.
Le cerimonie si concluderanno giovedì con l’Aida di Giuseppe Verdi che compose l’opera per l’inaugurazione del nuovo Teatro dell’Opera del Cairo (prima rappresentazione il 24 dicembre 1871), dopo aver rifiutato una commissione simile da Isma’il Pascià proprio per l’apertura del Canale di Suez (1868).