In uno dei primi articoli della rubrica “L’Egitto di provincia”, avevo segnalato l’inconsueta presenza in Trentino di un’importante raccolta di foto di siti archeologici egiziani; ora, a distanza di due anni, torno a parlarne perché ci sono delle novità interessanti. Mi riferisco all’archivio fotografico del Museo Civico di Rovereto: oltre 30.000 scatti che Maurizio Zulian ha collezionato in più di 20 anni di viaggi lungo la Valle del Nilo. Una grande risorsa fruibile da tutti, studiosi o semplici amanti della storia, sul web e che ho potuto vedere da vicino, in occasione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico (4-8 ottobre 2016), grazie al gentile invito della Fondazione Museo Civico di Rovereto*.
L’incessante attività di ricerca di Zulian è iniziata nella prima metà degli anni ’90 quando, grazie a permessi speciali, il veterinario trentino si mise a documentare luoghi chiusi al pubblico o comunque poco battuti dai turisti, con una particolare attenzione ai siti del Medio Egitto come Dishasha, Tihna el-Gebel (Akoris), Beni Hasan, El Sheikh Ibada (Antinopoli), Deir el-Bersha, Quseir el-Amarna, Umm el-Qaab (Abido) ed El Hagarsa. Già nel 1998, il frutto di tutto questo lavoro passò al Museo Civico per essere messo a disposizione della collettività. Infatti, l’idea di base, che continua a caratterizzare il progetto, era la valorizzazione di un patrimonio storico-archeologico difficilmente raggiungibile e a rischio sia per fattori naturali che, purtroppo, umani. Così, decine di scatoloni di stampe (vedi foto) sono ora conservate presso l’archivio del museo, insieme ai file digitali che, dal 2002, hanno sostituito il supporto cartaceo, comunque pazientemente scansionato e aggiunto al database informatico. Le stesse autorità egiziane si interessarono al progetto tanto che, nel 2004, nacque una proficua collaborazione con il Supreme Council of Antiquities con Zahi Hawass, l’allora segretario generale, che firmò un primo protocollo d’intesa diventato poi un modello da applicare con altre istituzioni straniere. La convenzione è stata rinnovata e aggiornata il 27 febbraio 2015 grazie alle firme di Mamdouh el-Damaty, ex ministro delle Antichità, Mostafa Amin Mostafa, nuovo segretario generale dello SCA, Giulia Fiorini, l’allora presidente della “Fondazione Museo Civico di Rovereto”, Tiziano Mellarini, assessore alla Cultura della Provincia di Trento, e il sindaco Andrea Miorandi. L’accordo è incentrato sulla condivisione su internet, tramite diversi mezzi, della raccolta fotografica di Zulian, ma prevede anche uno stage di formazione di una settimana, una volta l’anno, per due giovani ricercatori egiziani che, presso il Museo Civico di Rovereto, hanno la possibilità di far pratica sulle nuove tecnologie applicate ai beni culturali.
Come anticipato, l’archivio è consultabile da tutti collegandosi con un portale dedicato interamente all’Egitto, dove, fra l’altro, si trovano anche i video sul tema caricati sulla WebTV della Rassegna: http://www.fondazionemcr.it/egitto/egitto_home.jsp?ID_LINK=113457&area=275
La ricerca di un determinato sito archeologico può essere effettuata inserendo un termine caratterizzante (come nell’immagine in alto), consultando l’indice (sembrerà un’opzione futile, ma in questo modo si evitano i problemi di traslitterazione dell’arabo che si presentano quando un singolo posto può essere indicato, facendo un esempio, con Fayyum, Fayum, Fayoum o Faiyum!) e sulla mappa. Quest’ultima possibilità utilizza al momento Google Maps, ma presto sarà disponibile un WebGIS (ArcGIS per la precisione) che sfrutterà la geolocalizzazione di ogni singola foto. Vedendo il sistema in anteprima, posso dire che è molto più funzionale e veloce di quello attuale.
Attualmente, il database comprende circa 9000 foto che, però, aumentano di giorno in giorno con il proseguimento dell’archiviazione digitale del materiale. Ogni scatto, di cui è gratuita l’anteprima, è corredato di una scheda informativa con una breve descrizione, la data e il luogo. Per la consultazione di tutte le immagini a bassa risoluzione, occorre sottoscrivere un abbonamento annuo di 10 euro; invece, l’utilizzo, non a scopo di lucro, di una singola foto ad alta risoluzione necessita il pagamento di 5, 8 o 10 € a seconda del formato. La presenza di panoramiche e di particolari permette lo studio accurato di un sito. Un esempio di quello che potete trovare è questa porzione della decorazione della tomba di Pamehyt e di Ibpameni il giovane, detta anche “Tomba dello Zodiaco”, sepoltura del II sec. a.C. scoperta da Petrie ad Athribis:
*Vorrei ringraziare in particolar modo Maurizio Battisti ed Eleonora Zen per avermi guidato tra museo e archivio e Valentina Poli e Francesca Maffei per la loro gentilezza e disponibilità nell’accogliermi a Rovereto.