Lo scorso mercoledì, il Gabinetto presieduto dal Primo ministro Sherif Ismail ha approvato un emendamento alla Legge n°117 del 1983 sulla tutela delle antichità egiziane. Il provvedimento, che deve essere ancora discusso in Parlamento, inasprirebbe le sanzioni per chi fosse sorpreso a effettuare scavi abusivi, possedere reperti archeologici o venderli nel mercato nero. La pena massima salirebbe così dagli attuali 7 anni di carcere all’ergastolo. Il provvedimento è pensato per contrastare la gravissima situazione che ha colpito il patrimonio storico dell’Egitto dalla rivoluzione del 2011. Inoltre, sono state introdotte anche pesanti multe – dalle 3000 alle 10.000 lire egiziane (150-500 €) – per i turisti stranieri colpevoli di atti di vandalismo o danneggiamento involontario nei siti archeologici.