Vi avevo avvertiti che sarebbe arrivata sul blog una serie di titoli clickbait, anche se, questa volta, la notizia proviene da fonti più che autorevoli: le università di Cambridge e Oxford. Due studiosi degli atenei inglesi, Sir Colin John Humphreys (professore di Scienze dei Materiali e Metallurgia e Direttore della Ricerca a Cambridge) e Graeme Waddington (astrofisico a Oxford), hanno utilizzato dati scientifici e interpretazioni filologiche per individuare quella che, secondo loro, sarebbe la più antica registrazione di un’eclissi solare. Inoltre, questo fenomeno astrologico porterebbe, tramite cross-dating tra fonti bibliche e testi egiziani, a una ricollocazione temporale degli anni di regno del faraone Merenptah e, di conseguenza, del suo più famoso predecessore Ramesse II.
Il tutto è partito da una reinterpretazione del passo biblico di Giosuè 10, 12-13:
“¹²Quando il Signore consegnò gli Amorrei in mano agli Israeliti, Giosuè parlò al Signore e disse alla presenza d’Israele:
«Fèrmati, sole, su Gàbaon,
luna, sulla valle di Àialon».
¹³Si fermò il sole
e la luna rimase immobile
finché il popolo non si vendicò dei nemici.
Non è forse scritto nel libro del Giusto? Stette fermo il sole nel mezzo del cielo, non corse al tramonto per un giorno intero. […]”
[Versione della Bibbia CEI 2008]
Humphreys ha preso in considerazione il testo originale in ebraico e si è focalizzato sulla parola dôm, “essere fermi”, che però avrebbe la stessa radice di termini utilizzati nelle tavolette astronomiche babilonesi per indicare le eclissi. In tal senso, la nuova traduzione proposta, riferita ai due astri, sarebbe l’interruzione della loro attività abituale, cioè il brillare. Prima attestazione di un’eclissi totale nella storia? Non esattamente. Considerando il periodo che va dal 1500 al 1050 a.C. e riferendosi alla più antica menzione del popolo di Israele, nella “Stele della Vittoria” di Merenptah, il fenomeno più plausibile sarebbe l’eclissi anulare del 30 ottobre 1207 a.C. L’eclissi anulare si verifica quando la Luna è troppo lontana dalla Terra e riesce a coprire con il suo cono d’ombra solo l’86% per Sole, finendo così per creare l’illusione di un cerchio di fuoco. Quella del 1207 sarebbe stata visibile dalla terra di Canaan, in particolare da Gabaon (10 km a nord di Gerusalemme), tra le 15:30 e le 17:38, con l’apice alle 16:50 (immagine in basso; N.B.: la didascalia è errata già nell’articolo originale).
Quest’intuizione avrebbe ripercussioni storiche spostando, anche se di poco, la cronologia assoluta della XIX dinastia egizia. Come detto, Merenptah è il faraone sotto il quale si ha la prima fonte scritta sugli Israeliti grazie al resoconto delle sue campagne militari contro le tribù libiche dei Libu e dei Meshwesh e contro i popoli di Canaan, tra cui viene annoverato anche quello di YsyriAr:
“I re sono abbattuti e dicono ‘Salam’. Nessuno tiene alta la testa fra i Nove Archi; la Libia è devastata; Kheta è pacificata; Canaan è depredata con ogni male; Ascalon è deportata; Geser è conquistata; Ionoam è ridotta come ciò che non esiste; Israele è desolato, non c’è più il suo seme. La Palestina è divenuta vedova per l’Egitto: tutte quante le terre sono pacificate, chi era turbolento è stato legato dal re Merenptah, sia egli dotato di vita come Ra, ogni giorno”.
[traduzione: BRESCIANI E., Letteratura e Poesia dell’Antico Egitto, Torino 1969, p. 277]
La Stele della Vittoria, detta anche “Stele d’Israele”, risale al 5° anno di regno del sovrano, ma la campagna asiatica è collocata tra il 2° e il 4° anno ovvero, secondo Humphreys, al 1207 a.C. Con questa nuova cronologia, il regno di Merenptah, attualmente posto tra il 1213 e il 1203, si daterebbe al 1210-1200 (± 1 anno). Di conseguenza, Ramesse II sarebbe stato al trono tra il 1276 e il 1210 (± 1 anno).
L’utilizzo di fenomeni celesti per fissare punti fermi nella storia non è di certo una novità: l’eclissi registrata a Ninive il 15 giugno del 763 a.C. è stata utile per fornire una cronologia assoluta per i re assiri; per l’Egitto, invece, si può fare l’esempio dell’inizio di un nuovo ciclo sotiaco (coincidenza, ogni 1460 anni, tra il calendario civile e la levata eliaca di Sirio) nel 139 d.C., sotto l’imperatore Antonino Pio. Ma che attendibilità può avere la Bibbia? È indubbio che ci sia del vero tra i versetti del Vecchio Testamento, ma, al di là dell’interpretazione filologica, appare esagerato fidarsi della registrazione di un evento accaduto centinaia di anni prima. La redazione del Libro di Giosuè, infatti, è datata al VI-V sec. a.C. Inoltre, personalmente non trovo il nesso tra la lotta degli Israeliti contro gli Amorrei e la campagna di Merenptah a Canaan. Humphreys aveva subito critiche simili anche per il suo libro “The Mystery of the Last Supper” (2011) in cui, con cieca fiducia nei Vangeli e ancora con l’aiuto tecnico di Waddinton, aveva posto l’Ultima Cena al 1 aprile del 33.
L’articolo originale su Astronomy & Geophysics 58 (1917): “Solar eclipse of 1207 BC helps to date pharaohs”