Scoperti resti di un tempio e statue reali a Buto

Scoperti resti di un tempio e statue reali a Buto - Djed Medu

Continua anche nel 2018 il trend positivo dell’archeologia egiziana locale che si aggiudica la prima scoperta dell’anno (in realtà, come ricordo sempre, i ritrovamenti vengono annunciati settimane dopo il loro effettivo compimento). Nel sito del Delta settentrionale di Tell el-Fara’in (la “Collina dei Faraoni”), la missione diretta da Hossam Ghoneim ha individuato quelli che sembrano i resti del principale tempio della città di Buto, nome dato dai Tolomei all’antica Per-Wadjet, la sede della dea cobra protettrice del Basso Egitto. Le strutture scavate comprendono muri in mattoni crudi e le basi di alcune colonne in calcare che, probabilmente, facevano parte della sala ipostila. Nelle vicinanze, sono state trovate anche 4 fornaci di Epoca Tarda che, secondo Mostafa Waziry, segretario generale dello SCA, sarebbero state usate per la produzione di offerte per il santuario.

La datazione tarda è confermata dalla ceramica e dalle statue scoperte nel sito che si collocano al regno di Psammetico I (di cui, lo scorso marzo, è stata tirata fuori dal fango una ben più grande effige a Eliopoli). Infatti, è possibile leggere il cartiglio di Wahibra, che governò dal 664 al 610 durante la XXVI dinastia, sul trono di una statua frammentaria in calcare e sulla parte superiore di una statuetta in calcite di Horus, dio particolarmente venerato in questa località. Allo stesso re apparterrebbe anche una scultura in granito nero conservatasi solo dalla base del collo alle ginocchia (immagini in basso).