Giza, scoperta tomba di V dinastia

Giza, scoperta tomba di V dinastia - Djed Medu

Così come il 2017, anche il 2018 sarà un anno di grandi risultati per l’archeologia egiziana. È la promessa fatta stamattina dal ministro delle Antichità Khaled El-Enany durante una conferenza stampa ufficiale tenutasi a poche centinaia di metri dalla Grande Piramide. El-Enany ha infatti annunciato la scoperta di una tomba risalente alla V Dinastia (2400 a.C. circa) effettuata nella necropoli occidentale di Giza.

Il cimitero in questione, scelto per migliaia di sepolture di funzionari di Antico Regno, è stato indagato già dalla metà dell’Ottocento fino ai più recenti scavi di Zahi Hawass; tuttavia, la ricerca nell’area è ripresa da pochi mesi grazie a 12 missioni locali. Quella che ha portato al ritrovamento è iniziata lo scorso ottobre ed è diretta da Mostafa Waziry, segretario generale del Supreme Council of Antiquities, che ha fornito ulteriori dettagli sulla tomba.

La mastaba, ora denominata G9000, è appartenuta a Hetepet [Hetpet nella forma meno corretta], donna che si fregiava dei titoli di “Sacerdotessa di Hathor” e “Conoscente del Re”. Al momento, non si conosce molto altro della defunta se non l’importanza che si può desumere dalla sua deposizione indipendente, apparentemente non legata a uno sposo.

L’edificio funerario è composto da una struttura architettonica in blocchi di calcare e pareti in mattoni di fango. All’interno, un corridoio “a L” conduce alla cappella con un bacino di purificazione e una tavola per l’incenso e le altre offerte per l’aldilà.

Ma quello che colpisce è la perfetta conservazione delle pitture parietali, dai colori ancora vividi, che ritraggono scene di vita quotidiana: uomini e donne sono ritratti mentre pescano, cacciano, coltivano i campi, macellano bovini, fondono metalli, lavorano il cuoio, intrecciano canne di papiro per la realizzazione di barche, danzano, suonano e portano doni a Hetepet.

In particolare, curiosa è la rappresentazione di due scimmie, all’epoca normali animali domestici, l’una intenta nel cogliere frutti da un albero mettendoli in una cesta, l’altra nel ballare durante il banchetto funebre.

Questa scoperta, però, potrebbe non essere completamente inedita perché di Hetepet abbiamo già diversi rilievi in calcare, tra cui due false porte, conservati presso il Liebieghaus Museum di Francoforte e il Neues Museum di Berlino.

I blocchi furono recuperati nel 1909 dalla spedizione tedesca di Carl Maria Kaufmann che, purtroppo, non segnalò il punto esatto di ritrovamento né descrisse il contesto. In ogni caso, le ricerche continueranno, anche in ottica del recente piano di riqualificazione turistica della Piana di Giza che ha visto, tra le altre cose, l’apertura al pubblico lo scorso novembre delle Tombe dei costruttori delle piramidi.