Oltre 2000 teste d’ariete, mummificate e deposte dai fedeli in onore di Khnum in epoca tolemaica: è l’impressionante ritrovamento effettuato dalla missione dell’Institute for the Study of the Ancient World della New York University ad Abido. I crani degli animali, consacrati al dio vasaio modellatore della vita, si trovavano, alcuni ancora coperti dal lino (foto in basso), in uno dei magazzini a nord del tempio che Ramesse II (1279-1212 a.C.) fece costruire per la triade Osiride-Iside-Horus, nei pressi del più celebre santuario iniziato dal padre Seti I. Le prime tracce di questa grande forma di devozione popolare, inedita per il sito, erano state individuate dal team diretto da Sameh Iskander e da Ogden Goelet già nel 2020, quando erano emerse ossa di toro lasciate più di 20 secoli fa (332-30 a.C.), a testimonianza di un utilizzo millenario del luogo di culto. Insieme alle teste di montoni, sono stati trovati resti di pecore, cani, capre selvatiche, buoi, gazzelle e manguste.
Lo scavo dell’area settentrionale del tempio ha permesso inoltre di definire meglio lo spazio occupato dal santuario e ha portato al ritrovamento di centinaia di reperti, tra statue, frammenti di papiri, resti di antichi alberi, sandali in cuoio. A quanto pare, però, l’area non fu attiva solo tra Nuovo Regno e periodo tolemaico, ma da ben prima, come testimonia un’imponente struttura in mattoni crudi risalente alla fine della VI dinastia (2200 a.C. circa) e caratterizzata da muri spessi 5 metri dall’inusuale forma (foto in basso a destra).