Taposiris Magna, scoperta “presunta” statuetta di Cleopatra

Taposiris Magna, scoperta "presunta" statuetta di Cleopatra - Djed Medu

Aspettatevi titoloni sulla presunta scoperta di una statuetta di Cleopatra VII da parte della missione egiziano-dominicana a Taposiris Magna diretta da Kathleen Martínez, avvocatessa che dal 2002 cerca spasmodicamente le tracce della sepoltura della regina tolemaica in questo sito costiero a circa 50 km a ovest da Alessandria. Nel corso degli anni abbiamo però assistito a numerose speculazioni simili, quindi bisogna andare molto cauti.

Taposiris Magna, scoperta "presunta" statuetta di Cleopatra - Djed Medu

Sotto il muro meridionale del recinto del tempio di Osiride, è stato infatti individuato un deposito di fondazione, una fossa rituale in cui venivano deposti oggetti simbolici prima della costruzione di un santuario o di una tomba. In questo caso, all’interno del deposito c’erano 337 monete, molte delle quali con l’effige di Cleopatra, lucerne, vasi e piatti in ceramica e pietra, uno scarabeo, un anello in bronzo con dedica ad Hathor e soprattutto un busto in calcare di un faraone con copricapo nemes e la testa di una statuetta in marmo bianco raffigurante una donna con elegante acconciatura raccolta e diadema.

Proprio quest’ultima testina sarebbe, secondo la Martinez, inequivocabilmente il ritratto di Cleopatra VII (52-30 a.C.), mentre scettico è Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Supremo Consiglio delle Antichità, che parla di una generica principessa o regina tolemaica, in quanto i tratti somatici sarebbero completamente diversi da quelli delle poche raffigurazioni che abbiamo di Cleopatra.

Come al solito ci si concentra sul particolare sbagliato. La scoperta è comunque importante perché confermerebbe la costruzione dell’edificio sacro di Taposiris Magna nel I sec. a.C., verso la fine del periodo tolemaico. Per quanto riguarda la tomba di Cleopatra, invece, bisognerebbe accettare il fatto che potrebbe non essere mai ritrovata poiché inghiottita dal Mediterraneo o coperta dai moderni edifici della città di Alessandria.

 

Fonte: comunicato ufficiale del Ministero del Turismo e delle Antichità