Ad Abusir -importante sito cultuale e funerario a nord di Saqqara- la missione ceca diretta da Miroslav Bárta (Univerzita Karlova, Praga) ha scoperto i resti di un tempio di Ramesse II (1279-1213). In realtà, già nel 2012 si era capito che, sotto un cospicuo deposito di sabbia e detriti, potesse esserci un complesso templare che, però, quest’anno è stato possibile attribuire al faraone della XIX dinastia. La struttura, di 32 x 51 metri di lato, si componeva di un pilone in mattoni crudi (foto in basso a sinistra) che dava accesso a un’ampia corte fiancheggiata da due file di colonne in pietra e muri di fango almeno in parte dipinti di blu. Sul fondo della corte, una scalinata o una rampa portavano al sancta sanctorum rialzato in blocchi di calcare, suddiviso in tre celle parallele. Inoltre, il tempio comprendeva anche due grandi edifici in mattoni crudi posti ai lati e, probabilmente, utilizzati come magazzini per le derrate alimentari. Come detto, il riconoscimento è avvenuto grazie ai numerosi frammenti di rilievi policromi trovati nell’area del santuario che legano il tempio al culto delle divinità solari (Amon-Ra, Horus, Nekhbet) e della regalità (foto del cartiglio in basso a destra).
Secondo Bárta, questo tempio conferma la continuità millenaria del sito come centro di venerazione di Ra, almeno dai templi solari di V dinastia; inoltre, si tratterebbe del primo esempio di edificio religioso di Ramesse II nelle necropoli menfite di Abusir e Saqqara.
https://cegu.ff.cuni.cz/en/2017/10/15/a-new-temple-of-ramesse-ii-discovered-in-abusir/