Alessandria d’Egitto, con oltre 4 milioni di abitanti, è la seconda città più popolosa del Paese ed è in continua espansione. Il fatto che il moderno abitato coincida in molte parti con l’antica capitale ellenistica e con le sue aree di sepoltura fa sì che spesso ci siano fortuite scoperte archeologiche durante lavori edili. Ed è notizia di oggi, ad esempio, il ritrovamento di una tomba di età tolemaica (332-30 a.C.) nello scavo delle fondazioni di un nuovo palazzo nel quartiere di Sidi Gaber, a pochissimi chilometri dalla Bibliotheca Alexandrina. A una profondità di 5 metri, è riaffiorato un enorme sarcofago in granito nero, forse il più grande mai scoperto in città (altezza: 185, lunghezza: 265, larghezza: 165 cm). La presenza di uno strato di malta tra il coperchio e il corpo della bara fa pensare che non sia stata ancora aperta e che contenga i resti del defunto, forse ritratto nella testa in alabastro ritrovata nella tomba (immagine a sinistra).
Sempre oggi è stata annunciata un’altra scoperta casuale, effettuata durante i lavori di restauro della Piramide di Djoser a Saqqara. In un foro alla base della facciata occidentale del monumento, si trovava una statuetta in bronzo raffigurante Osiride, alta 63 cm e con ancora resti dello smalto che la ricopriva. L’oggetto rappresenta il dio nella sua classica foggia mummiforme, con braccia incrociate a tenere lo scettro heqa e il flagello nekhekh e con la corona atef. Secondo Sabri Faraj, direttore generale dell’area di Saqqara, si tratterebbe di un ex voto fatto da un sacerdote in Epoca Tarda (664-332 a.C.).