L’8 gennaio 1935, a Tupelo, Mississipi, nasceva uno dei cantanti più famosi della storia, l’icona stessa del rock ‘n’roll, semplicemente il Re: Elvis Presley. Una vera e propria leggenda che divenne oggetto di culto per milioni di fan, soprattutto dopo la sua morte avvenuta il 16 agosto 1977… forse. Secondo una leggenda metropolitana, infatti, Elvis avrebbe inscenato la sua morte per allontanarsi dal logorante mondo dello show business. E, quindi, dove sarebbe ora? In uno sperduto ospizio del Texas…
Questa è la versione proposta in “Bubba Ho-Tep – Il re è qui”, film diretto nel 2002 da Don Coscarelli (nome che probabilmente dirà qualcosa solo agli amanti dell’horror per la sua serie “Phantasm”): un ormai vecchio Elvis (interpretato dal grande Bruce Campbell de “La Casa”, “La Casa 2” e “L’Armata delle Tenebre”), dopo aver scambiato identità 20 anni prima con un suo imitatore, è bloccato a letto per un cancro al pene e rimugina sulla sua vita passata, logorato più dalla noia e dalla frustrazione che dalla malattia. Fin qui, non sembrerebbe esserci alcun collegamento con l’antico Egitto; tuttavia, la monotona vita degli ospiti della casa di riposo ben presto verrà sconvolta da un’entità maligna proveniente dalla Valle del Nilo!
I dubbi sulla pertinenza del film con questa rubrica vengono tolti dai primi fotogrammi che, con due definizioni da vocabolario, spiegano il significato del titolo: una fusione tra “bubba”, appellativo gergale che si dà tra uomini degli Stati Uniti del Sud, e “hotep” che, con il significato di “essere appagato/soddisfatto”, è usato in alcuni nomi egizi, di faraoni e non (Amenhotep, Imhotep, Hotepsekhemuy, Mentuhotep ecc.). Questo perché il nostro Elvis, aiutato da un vecchio di colore convinto di essere John Fitzgerald Kennedy, dovrà vedersela con una mummia vestita da cowboy… Lo so, la trama è completamente senza senso! Il risultato è un’assurda commedia horror diventata subito cult negli USA, ma poco conosciuta da noi (d’altronde, la pellicola è stata distribuita in Italia solo nel 2010 tramite DVD), che va avanti tra soliloqui introspettivi del protagonista e battute più che scurrili, senza che ci sia una sola canzone di Presley nella colonna sonora (per ovvi motivi di costo dei diritti d’autore).
Tornando alla storia, uno dopo l’altro, gli anziani dell’ospizio muoiono senza che nessuno si faccia domande fino a quando strani avvenimenti insospettiscono Elvis e JFK: giganti scarabei plasticosi irrompono nelle stanze di notte e un’iscrizione geroglifica incisa nel bagno (secondo Kennedy, che dice di saperlo tradurre, il testo dice: “Il faraone mangia le palle dell’asino – Cleopatra fa la zozza”… vedi immagine in alto) palesano la presenza della malvagia entità. Il mostro altri non è che la mummia di uno scriba fatto imbalsamare vivo dal re perché scoperto in flagrante con la regina. Millenni dopo, insieme ad altri reperti, il corpo viene prestato agli USA dal governo egiziano per una mostra itinerante, ma, dopo essere stato rubato, finisce nel fiume nei pressi della casa di riposo dopo un incidente stradale dei ladri. Così, la mummia maledetta trova un ambiente perfetto dove succhiare anime deboli per rimanere in “vita” e sproloquiare in geroglifico!
Riusciranno i nostri pensionati a fermarla?