Bufale eGGizie*: la misteriosa tomba piena di oggetti d’oro

Bufale eGGizie*: la misteriosa tomba piena di oggetti d'oro - Djed Medu

(*A scanso di equivoci, il nome della rubrica contiene volutamente un errore ortografico per sottolineare il carattere a dir poco ridicolo di alcune notizie riguardanti l’Egitto che circolano nel web e non solo)

 

Con gli anni ho imparato a non dare tutto per scontato. Molti concetti che ritengo ovvi, per molti altri possono non essere così semplici. Non è solo una questione di cultura generale o di conoscenza dello specifico argomento (in questo caso, l’egittologia), ma anche di processi mentali e collegamenti che magari funzionano solo nella mia testa. Nonostante ciò, però, non ho mai voluto eccedere in semplificazioni e spiegazioni perché mi piacerebbe che i miei lettori approfondissero ciò che trovano sul blog altrove o chiedendomi informazioni con domande dirette. Ed è per questo che, ad esempio, non sto a scrivere in ogni articolo – e non lo farò nemmeno ora – cosa sia un ushabti.

08c20101-0285-4e8f-a421-9d28ca671b2aTuttavia, per l’ennesima volta mi è stato inviato un video che circola ormai da anni sui social, ma che ho sempre ignorato bollandolo come una palese buffonata. Nel filmato si vede quella che dovrebbe essere una tomba egizia stracolma di oggetti d’oro, la cui ricchezza farebbe impallidire perfino il corredo di Tutankhamon… se fossero veri. Si tratta infatti di un mucchio di paccottiglia mal assortita da suq, di souvenir per turisti che riproducono, più o meno bene, reperti realmente esistenti o addirittura pacchiane reinterpretazioni inventate. Come detto, però, ciò che per me è un palese fake per molti è la testimonianza di un’eccezionale scoperta, quindi vale la pena occuparsene.

Che poi, a guardar bene, ci sono diverse versioni del documento con gli oggetti disposti in due modi. Ad esempio, le due grandi statue che nel primo video sono in piedi al centro della camera funeraria, nel secondo sono a terra parzialmente coperte dalla sabbia; il sarcofago di destra, invece, è avvolto da un telo solo in un caso .

Video 1:

https://www.youtube.com/watch?time_continue=31&v=DIGx_-jgxfg&feature=emb_logo

Video 2:

La più vecchia variante del video a cui sono riuscito a risalire è stata pubblicata il 21 settembre 2014 sulla pagina Facebook di un uomo palestinese; non è un caso che la “scoperta” sia spesso collocata in Palestina.

https://www.facebook.com/feras.deeb.92/videos/455395921267896/

1aa

Tra le altre fantastasiose ubicazioni della tomba che, di volta in volta, compaiono in post o articoli web c’è addirittura la Turchia in riferimento a una farneticante storia che vedrebbe Nefertiti fuggita in Anatolia nel 10.000 a.C. Ma i presumibilmente veri luogo e data del filmato sono palesati all’inizio del video 1 in cui si vedono una banconota da 5 sterline egiziane e un foglio su cui è scritto in arabo “giovedì 21 novembre 2013” e il nome “Farid”.

Tornando agli oggetti, facendo finta che non bastino la loro rozza fattura plasticosa e i geroglifici senza senso, abbiamo un insieme incoerente sia dal punto di vista temporale che funzionale. Appaiono infatti alcuni reperti, come statuette votive di divinità o sculture reali a grandezza naturale, che dovrebbero appartenere a un contesto templare e non funerario. Poi ci sono copie di pezzi che risalgono a periodi molto lontani tra loro. Nella prima foto in alto s’intravede il cartiglio di Amenofi III (1388-1351 a.C.), ma al tempo stesso ci sono ushabti e figurine di gatti tipicamente tardi (712-332); un modellino della statua in trono di Ramesse II (1279-1213) del Museo Egizio di Torino (imm. in basso a destra) è insieme a una testa amarniana (in basso al centro); il vaso in alabastro per unguenti di Tutankhamon (1333-1323; imm. in basso a sinistra) figura con un’improbabile versione tridimensionale di una scena dipinta nella tomba tebana di Sennedjem (prima del XIV secolo a.C.) che rappresenta Anubi chinato sulla mummia del funzionario (seconda foto in alto). L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma credo che questi esempi siano più che sufficienti a definire con certezza falsi sia la tomba che tutto il suo contenuto.

Più difficile è invece capire il motivo per cui sia stato girato il video. Credo sia imbrobabile che si tratti del set di un film; più verosimile è un tentativo di truffa. A volte, infatti, mi arrivano mail e messaggi privati su Facebook di cittadini egiziani che cercano di piazzarmi antichità – il più delle volte finte – allegando foto e video. Anche questo, quindi, potrebbe essere qualcosa del genere, soprattutto perché il foglio e la banconota all’inizio sembrano un espediente per dare maggiore credibilità al ritrovamento.