Sono Mattia Mancini e ho sempre avuto uno stretto legame con l’Antico Egitto. Almeno dal 1994, quando, nel classico tema “Quale lavoro ti piacerebbe svolgere da grande e perché?”, scrissi che avrei voluto fare l’egittologo. Era l’anno del 4 a 0 del Milan sul Barcellona in finale di Coppa dei Campioni, dell’uscita nelle sale cinematografiche di “Pulp Fiction” e “Forrest Gump”, della hit estiva “The Rhythm of the Night” di Corona, ma io scelsi come idolo uno sconosciuto – almeno tra i miei coetanei – Over Carter (scritto proprio così, ma siate comprensivi! Non avevo nemmeno 10 anni).
Da quell’elaborato pieno di correzioni in rosso è passato un bel po’ e, nel frattempo, mi sono laureato in Scienze archeologiche alla Sapienza di Roma e in Archeologia a Pisa. Nello stesso ateneo ho conseguito un dottorato con tesi egittologica e sono stato assegnista di ricerca. Tuttora sono cultore della materia all’Università di Pisa dove collaboro in diversi progetti tra cui quello di studio del corredo della regina Ahhotep presso il Museo Egizio del Cairo.
Inoltre, dopo aver fatto esperienze di scavo in Italia, ho partecipato a diverse missioni archeologiche in Egitto (Dra Abu el-Naga, el-Asasif, Zawyet Sultan, Heliopolis). Nello specifico, sono specializzato in ricerche d’archivio e il mio campo di studi va dalla storia dell’egittologia alla formazione delle collezioni egizie (qui potete trovare le mie pubblicazioni scientifiche).
Al di là del mondo accademico, mi occupo di divulgazione dal 2013, scrivendo ovviamente su questo blog, ma anche collaborando con National Geographic e tenendo conferenze dal vivo in tutta Italia.