el-Asasif, scoperte due tombe con i resti di oltre 100 corpi

el-Asasif, scoperte due tombe con i resti di oltre 100 corpi - Djed Medu
Source: National Geographic “Lost Treasures of Egypt” 03×03

In attesa che sia annunciata ufficialmente la scoperta di una tomba a el-Asasif, a Luxor, anticipata durante la cerimonia d’inaugurazione del Viale delle Sfingi, tre episodi della serie National Geographic Lost Treasures of Egypt ne hanno spoilerate altre due nella stessa necropoli.

A giudicare dalle immagini, entrambe le sepolture sembrano trovarsi sotto la Metropolitan Museum House, oggi base della missione archeologica polacca, piuttosto vicine all’area di parcheggio del Tempio di Deir el-Bahari. Nello specifico, durante la 3a puntata sono stati mostrati i risultati della missione diretta da Fathi Yaseen, direttore generale delle antichità di Tebe Ovest, che seguono il ritrovamento, durante la precedente stagione, di un sarcofago in cartonnage. Da quel punto il team egiziano ha individuato un corridoio fiancheggiato da un muro in mattoni crudi lungo 20 metri che conduce all’ingresso scavato nella roccia. Una stanza non decorata di 7 x 4 metri, ancora piena di detriti, ha rivelato per il momento pochi reperti, tra cui vasi di ceramica e ceste in fibra vegetali (immagine in alto) che, secondo Yaseen, sarebbero da ricondurre a donazioni di cibo effettuate in epoca ramesside.

el-Asasif, scoperte due tombe con i resti di oltre 100 corpi - Djed Medu
Source: National Geographic “Lost Treasures of Egypt” 03×01

Più monumentale è la tomba individuata poco lontano da un’altra missione egiziana, questa volta diretta da Ezz el-Noby. La sepoltura risale probabilmente alla XXV-XXVI dinastia (VIII-VI sec. a.C.) e, a giudicare dalla presenza di lucerne, è stata utilizzata almeno fino al periodo romano.

La scoperta viene annunciata nella prima puntata della serie, già trasmessa anche in Italia, in cui un po’ forzosamente è collegata con Tutankhamon, tema dell’episodio. La struttura è composta da una corte aperta quadrata, dall’ingresso ricavato da una grande nicchia con volta a botte scavata nella roccia (immagini in basso) e da un’anticamera con falsa porta da cui si accede ad altre stanze.

Nel documentario si vede come tutto l’ipogeo fosse pieno di resti ossei sparsi appartenenti a oltre un centinaio di morti (immagine in alto). Questo indica sia, come detto, il riutilizzo della tomba sia la visita di ladri che già in antichità hanno pesantemente disturbato il contesto. Al momento, in mancanza d’iscrizioni, non è stato possibile risalire al nome del proprietario originario a cui, secondo el-Noby, potrebbe appartenere l’unica mummia mostrata, trovata in cattivo stato di conservazione in un angolo dell’anticamera.

Nella sesta puntata si continua a parlare della stessa tomba, ma di nuovo per bocca di Fathi Yaseen. L’indagine si estende agli ambienti accessori e alla camera funeraria scavata in un livello più basso e raggiungibile attraverso un pozzo. Anche in questo caso i tombaroli hanno chiaramente lasciato il segno svuotando la stanza e, probabilmente, portando una mummia in ottimo stato di conservazione nell’anticamera (immagine in basso). È possibile, infatti, che il corpo – forse del proprietario della tomba – sia stato spostato nei pressi dell’ingresso per essere depredato di tutti gli amuleti. Non a caso, in corrispondenza del cuore, il punto più promettente per chi era in cerca di preziosi, c’è un foro.

el-Asasif, scoperte due tombe con i resti di oltre 100 corpi - Djed Medu
Source: National Geographic “Lost Treasures of Egypt” 03×06
el-Asasif, scoperte due tombe con i resti di oltre 100 corpi - Djed Medu
Source: National Geographic “Lost Treasures of Egypt” 03×06