Durante una conferenza internazionale sui musei egiziani organizzata dall’UNESCO a Parigi, il Ministro delle Antichità, Mamdouh El-Damaty, ha chiesto ufficialmente l’inserimento di altri siti del suo paese nella “Lista dei Patrimoni dell’Umanità”. Al momento, la lista include 7 siti egiziani: Abu Mena, l’antica Tebe e la sua necropoli, la Vecchia Cairo, Menfi e la sua necropoli da Giza a Dashur, i monumenti nubiani da Abu Simbel a File, il monastero di Santa Caterina nel Sinai e la “Valle delle Balene” (Wadi el-Hitan); 32, invece, fanno parte di quella provvisoria dei luoghi proposti da ogni stato. A questi, El-Damaty vorrebbe aggiungere il Tempio di Hathor di Serabit el-Khadim (Sinai, XII din., vedi immagine), il Parco nazionale di Ras Muhammad (riserva marina a Sharm el-Sheikh) e i monasteri copti del Deserto Arabo e dello Wadi el-Natrun.
Intanto, dopo 16 anni di restauro, domani riaprirà proprio uno dei monumenti protetti dall’UNESCO: la “Chiesa Sospesa” della Vecchia Cairo, il più famoso santuario copto del mondo e uno dei più antichi centri cristiani in Egitto (III sec. d.C.).