Elefantina, scoperta cappella di Hatshepsut per barca sacra

Elefantina, scoperta cappella di Hatshepsut per barca sacra - Djed Medu
13012641_482652215273261_6804215640247549099_n
Source: MSA

A quanto pare, le polemiche portano bene. Continuano, infatti, le scoperte degli archeologi svizzeri e tedeschi che lavorano sull’isola di Elefantina. Questa volta, è la missione diretta da Felix Arnold (Deutsches Archäologisches Institut in Kairo) a fregiarsi di un importante ritrovamento: una serie di circa 30 blocchi di un edificio attribuibile ad Hatshepsut (1479-1457). Questa costruzione fu completamente smantellata in antichità e il materiale risultante fu riutilizzato per le fondazioni del tempio di Khnum di Nectanebo II. Altri blocchi erano stati già individuati dalla missione svizzera negli anni precedenti, ma solo ora è chiara la loro origine, anche grazie agli evidenti segni di damnatio memoriae che recano, come si può vedere dai cartigli della regina cancellati sotto il regno di Thutmosi III (a sinistra e in alto).

Secondo Arnold, si tratterebbe di una cappella che fungeva da stazione intermedia per ospitare la barca sacra durante le processioni dedicate a Khnum. Sui pilastri che circondavano l’unica sala, infatti, è raffigurato il dio locale (foto in alto) insieme ad altre divinità. Ma la particolarità del ritrovamento sta nella rappresentazione di Hatshepsut con fattezze femminili – poi rimpiazzate dal figliastro con quelle del defunto padre Thutmosi II (foto in basso) – caratteristica tipica dei suoi primi anni di regno e nota finora solo a Karnak.

12963453_482652188606597_5740562774379908655_n
Source: MSA