Ero stato informato di questa notizia già un mese fa, quando ero in Egitto, ma ho aspettato a pubblicarla in attesa di foto che sono arrivate solo questa mattina. A Matariya -l’odierno sobborgo del Cairo dove sorgeva l’antica Eliopoli- sono stati individuati nuovi pezzi della statua colossale di Psammetico I (664-610) scoperta lo scorso marzo dalla missione egiziano-tedesca diretta da Dietrich Raue e da Ayman Ashmawi (per i precedenti articoli: link 1, link 2, link 3). Lo scavo dell’area di Souq el-Khamis ha portato alla luce un alluce (scusate, non potevo resistere…) e altri 1920 frammenti di quarzite, la maggior parte dei quali appartenenti alla statua del faraone di XXVI dinastia. Tra questi, tre dita di piede, parti del gonnellino shendyt e delle gambe e, soprattutto, una nuova porzione del pilastro dorsale con il Nome di Horo del re aA-ib (= “Grande di cuore”) inscritto nel serekh (foto in basso a sinistra). Grazie ai nuovi ritrovamenti sparsi in un’area di 20 m di diametro -insieme alla testa e al torso ora esposti nel giardino del Museo Egizio del Cairo (foto)- si conferma l’identificazione di Psammetico I, rappresentato in piedi e non seduto in trono come ipotizzato in un primo momento.
Gli archeologi hanno scoperto anche frammenti di granito di ulteriori statue appartenenti, tra gli altri, a Ramesse II e a Ra-Horakhty. In particolare, di quest’ultimo si è conservato un occhio di falco che, secondo Ashmawi, farebbe pensare a una scultura alta 6 metri, la più grande finora nota per il dio dalla testa di falco.