La scorsa settimana è uscito nelle sale italiane “Noah”, film biblico diretto da Aronofsky e interpretato da Russell Crowe. Questa pellicola è solo la prima di una serie incentrata sulle storie del Vecchio e del Nuovo Testamento. Sembra, infatti, che gli sceneggiatori hollywoodiani, terminata la stra-sfruttata fonte dei fumetti Marvel e DC Comics, abbiano cominciato ad attingere idee nella Bibbia.
Il prossimo ad uscire (il 12 dicembre negli USA) sarà “Exodus: Gods and Kings”, incentrato sulla storia di Mosè e della fuga degli Ebrei dall’Egitto verso la Terra Promessa. La regia è stata affidata a Ridley Scott (“Alien”, “Blade Runner”, “Il Gladiatore”, “Robin Hood” ecc.) e il ruolo principale sarà ricoperto dall’ex Batman Christian Bale. Già questa accoppiata potrebbe far pensare a una versione tutta “effetti speciali” dell’Esodo e, tra magie, miracoli, invasioni di insetti, morti di massa e l’apertura del Mar Rosso, gli spunti non mancherebbero. Soprattutto se si pensa che il dichiaratamente agnostico Scott ha rilasciato una sola vaga intervista in cui dice di aver optato per una rappresentazione non convenzionale di Dio.
Il cast è completato da Joel Edgerton (“Il Grande Gatsby”) nei panni di Ramses, Sigourney Weaver e John Turturro, in quelli dei genitori Tuya e Seti I, e Aaron Paul (nella serie “Breaking Bad”) che interpreterà Giosuè. Già la scelta dei personaggi crea qualche perplessità. Nella Bibbia, infatti, non c’è il nome del sovrano, ma il riferimento alle città di Pi-Ramesse e Pitom fa pensare ai più che il primo faraone, il “faraone dell’oppressione”, possa essere stato ispirato da Ramesse II e che il “faraone dell’esodo” corrisponda a Merenptah, sotto il regno del quale venne redatta la “Stele di Merenptah”, primo documento egizio conosciuto che parla del popolo ebraico. In ogni caso, l’utilizzo di Ramesse II come villain non è una novità ad Hollywood perché si ritrova anche nel colossal del 1956, “I Dieci Comandamenti”. Riuscirà Bale ad essere all’altezza di Charlton Heston?