Ormai, la costruzione del Grand Egyptian Museum può essere paragonata alla realizzazione delle vicine piramidi di IV dinastia. Il progetto, che porterà al più grande museo archeologico del mondo, risale al 2002 e la data di fine lavori che era stata programmata per il 2015 è stata spostata di nuovo, questa volta al primo trimestre del 2016. Sempre che arrivino 400 milioni di dollari… Infatti, il Ministero delle Antichità ha chiesto un altro prestito al Giappone per riuscire a chiudere il cantiere. La Japan International Cooperation Agency aveva già erogato la stessa somma nel 2006 con un tasso d’interesse al 1,5% per 30 anni. La richiesta è stata fatta martedì durante una conferenza stampa presso l’Ambasciata Giapponese al Cairo.
Il GEM sorgerà su un terreno di 470 mila m² a 2 km dalla Piana di Giza. L’edificio stesso, di 170.000 m², sarà allineato con le piramidi di Cheope e Micerino. L’area espositiva accoglierà 100.000 reperti e si stima che, condizioni ambientali permettendo, sarà visitata dai 4 agli 8 milioni di turisti l’anno. Gli oggetti saranno divisi in categorie storiche: Preistoria, Antico Regno, Medio Regno, Nuovo Regno, Periodo Tardo e Greco-Romano. In una grande sala all’ingresso, si potranno ammirare le statue dalle dimensioni maggiori, mentre una galleria sarà dedicata all’attrazione principale, l’intero corredo funerario di Tutankhamon. Il progetto di creare un museo così all’avanguardia, però, è stato forse troppo ambizioso per un paese ancora non pronto e, per di più, funestato da anni d’instabilità politica e di scontri che sfiorano la guerra civile.
Il sito ufficiale: http://gem.gov.eg/index.htm