I primi gatti addomesticati sarebbero egiziani (3700 a.C.)

I primi gatti addomesticati sarebbero egiziani (3700 a.C.) - Djed Medu

Lo stretto rapporto tra gli antichi Egizi e i gatti è ben noto e, fino a poco tempo fa, si pensava che la domesticazione di questo animale risalisse al 1950 a.C. Ma uno studio del Royal Belgian Institute of Natural Sciences potrebbe spostare questa data addirittura al 3700, battendo anche il record della recente scoperta del villaggio rurale cinese di Quanhucun nello Shaanxi (3300 a.C.). Infatti, i resti ossei di 7 felini sepolti nella necropoli HK6 di Hierakonpolis proverebbero l’uso del gatto come animale domestico fin dal periodo Naqada II.

Questo cimitero predinastico ha rivelato la presenza rituale di un gatto della giungla (Felis chaus) e di sei gatti selvatici (Felis silvestris) sacrificati durante la sepoltura di membri dell’élite. Il primo esemplare ha tracce di una frattura guarita al cranio, come se fosse stato curato nelle settimane precedenti alla sua morte. Gli altri gatti, invece, erano stati seppelliti in un piccolo pozzo; si tratta di un maschio adulto, quattro piccoli di 4/5 mesi appartenenti a due cucciolate e una femmina adulta di quasi un anno che è troppo giovane per esserne la madre.

Wim Van Neer, che ha condotto lo studio sulle ossa, afferma che proprio la composizione di questo gruppo sarebbe la prova principale della cattività dei gatti perché sembra improbabile che ci siano state 4 diverse catture di esemplari selvatici in un periodo così ravvicinato. Quindi, almeno qualcuno sarebbe stato allevato per l’occorrenza. Le conclusioni non sono definitive, ma l’analisi del DNA dei moderni gatti domestici ha rivelato una discendenza proprio dal gatto selvatico nordafricano e mediorientale (in foto).

L’articolo completo sul Journal of Archaeological Science: More evidence for cat taming at the Predynastic elite cemetery of Hierakonpolis (Upper Egypt)