Identificata una possibile struttura sepolta nella Piana di Giza

Identificata una possibile struttura sepolta nella Piana di Giza - Djed Medu

Questa settimana sono stati pubblicati i risultati dello studio di una missione nippo-egiziana che avrebbe individuato a Giza una possibile struttura sepolta, forse una tomba. I ricercatori della Nippon International University, della Tohoku University e del National Research Institute of Astronomy and Geophysics di Helwan avrebbero rilevato un’anomalia sotto metri di sabbia grazie all’utilizzo combinato di strumenti tecnologici come due diversi tipi di georadar e la tomografia di resistività elettrica.

L’area indagata si trova nel Cimitero Occidentale, necropoli a ovest della Piramide di Cheope dove furono sepolti membri della corte e importanti funzionari. In una zona “vuota” di 80 x 110 m a sud della mastaba di Hemiunu, l’architetto della Grande Piramide, gli strumenti hanno identificato una possibile struttura a L di 10 e 15 metri a una profondità di 2, connessa a un’altra anomalia di 10 x 10 più in basso di circa 3-7 metri. Secondo gli studiosi, potrebbe trattarsi di pareti verticali in pietra calcarea o pozzi che conducono a una sepoltura ipogea. Tale ipotesi andrà però confermata con uno scavo archeologico, soprattutto dopo le clamorose smentite che negli ultimi anni hanno seguito molti annunci di questo tipo in Egitto.

L’articolo originale su Archaeological Prospection: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/arp.1940

 

Aggiornamento (14/06/2024):

Come volevasi dimostrare. Ashraf Mohiuddin, direttore generale dell’area archeologica di Giza, ha parlato sui canali ufficiali del Ministero del Turismo e delle Antichità, rispondendo al clamore mediatico nato attorno alla notizia. Effettivamente l’anomalia, un possibile vuoto sotterraneo, è stato individuata, ma le indagini archeologiche per il momento non hanno portato a nulla. Seguirà un report definitivo solo al termine della missione. In somma, una smentita più ai titoloni sensazionalistici dei social e della stampa web che allo studio in sé.

© Higashi Nippon International University