Il Museo Egizio del Cairo sta lentamente riacquistando l’aspetto che aveva oltre un secolo fa. E, per una volta, tornare indietro sarebbe un miglioramento rispetto alle pessime condizioni in cui l’edificio si trovava ormai da decenni. Il progetto “Egyptian Museum Revival”, partito nel 2012 con un cospicuo contributo dell’Unione Europea e, in particolare, del governo tedesco, prevede il restauro e il ripristino dell’allestimento del 1902. In questo senso, si stanno eliminando gli strati di pittura più recenti delle pareti scoprendo quello bianco e rosso originale e il tappeto di linoleum che ricopriva il pavimento (vedi foto).
Il rinnovamento del museo comprende anche la sostituzione dei vecchi vetri delle finestre con alcuni capaci di filtrare la luce del sole, l’allestimento di nuovi sistemi antincendio, di sicurezza e di controllo dell’umidità e la demolizione dell’adiacente palazzo del Partito Nazionale Democratico che garantirà nuovi spazi espositivi. Per il momento, lunedì scorso, alla presenza del ministro delle Antichità, Mamdoh El-Damaty, e del Primo Ministro, Ibrahim Mahlab, sono state inaugurate quattro sale (30, 35, 40 e 45) dell’ala est, nella galleria di Tutankhamon.
Nonostante questi lavori, che dovrebbero concludersi nell’agosto 2015, il museo perderà la sua funzione e migliaia di reperti, compreso il tesoro di Tutankhamon, verranno trasferite presso il Grand Egyptian Museum di Giza (quando e se riusciranno ad aprirlo), mentre le mummie reali di Nuovo Regno passeranno già il prossimo anno al Museo Nazionale della Civiltà Egiziana.