Finalmente si muove qualcosa contro Dominique Görlitz e Stefan Erdmann, gli (autodefinitisi) “archeologi amatoriali” tedeschi che lo scorso anno avevano prelevato illegalmente campioni di roccia dalla Piramide di Cheope. La procura di Chemnitz (Sassonia) sta investigando sugli eventuali reati commessi dai due dopo che erano stati denunciati a dicembre presso Lueneburg (Bassa Sassonia) da attivisti locali in collaborazione con l’Egypt’s Heritage Task Force. Infatti, il codice penale tedesco può essere applicato contro i cittadini della Germania anche se l’illecito è compiuto all’estero e, in questo caso, si parlerebbe di danneggiamento, furto e importazione illegale di antichità.
Ricordiamo chi sono i protagonisti della notizia. Görlitz (nella foto) è un ex insegnante di biologia che ha cercato di attraversare l’Atlantico con una copia (tutt’altro che esatta) della Barca Solare di Cheope per provare fantascientifici viaggi transatlantici degli antichi Egizi. Erdmann, invece, è un autore di libri cospirazionalistici in cui si trovano collegamenti tra Templari, Massoni, Illuminati, civiltà del passato e nazisti. Insomma, testi degni della libreria di Adam Kadmon! Proprio per il suo ultimo lavoro, “Die Cheops Lüge”, Erdmann ha organizzato la spedizione a Giza ottenendo un permesso speciale per visitare la Grande Piramide dalle 18:00 alle 20:00 del 17 aprile 2013 (e questo fa capire la situazione catastrofica dell’archeologia in Egitto).
I due tedeschi, convinti che il monumento sia opera degli Atlantidei, cercavano prove della datazione al 13.000 bp. Per far ciò, sono entrati nella cosiddetta “Campbell’s Chamber”, una delle camere di scarico, e hanno raschiato dalle pareti 200 mg di roccia. Fatto ancora più grave, anche se non del tutto provato, è che siano stati presi campioni anche del pigmento rosso ocra del cartiglio di Khufu (nell’immagine a sinistra). I frammenti raccolti, poi, sono stati portati ad analizzare presso il Fresenius-Institut di Dresda. E nessuno si sarebbe accorto di niente, se Erdmann non avesse pubblicato a novembre un video su youtube (poi rimosso) che testimoniava tutto ciò che era stato fatto nella piramide e che mostrava immagini simili anche per altri siti come Saqqara e Dashur. Evidentemente, questi ciarlatani non erano nuovi a bravate simili che, si spera, saranno punite il prima possibile.