Individuata la presenza dei Popoli del Mare nella Valle del Giordano

Individuata la presenza dei Popoli del Mare nella Valle del Giordano - Djed Medu

Questa volta, l’articolo non parla di Egitto, ma l’argomento, che mi tocca particolarmente perché fu quello che scelsi per la mia tesi triennale, riguarda da vicino, non solo geograficamente, anche la Valle del Nilo: i Popoli del Mare. Prima di arrivare alla notizia, però, è necessaria una breve introduzione perché questi misteriosi gruppi etnici sono spesso utilizzati dagli amanti della “fantarcheologia” per spiegare tesi per lo meno bizzarre, come collegamenti con la civiltà nuragica sarda.

I cosiddetti “Popoli del Mare” sono gruppi eterogenei di genti presenti nelle fonti egiziane fin dalle lettere di Amarna sotto Amenofi IV (1348-1331 a.C.), ma che caratterizzarono soprattutto il passaggio dall’Età del Bronzo all’Età del Ferro. Lukka, Shardana, Shekelesh, Tjekker, Danuna, Ekwesh, Tursha e Peleset, direttamente dalle “Isole che sono nel Grande Verde”, sembrano aver approfittato del crollo dei grandi imperi del Bronzo, come quello ittita e quello miceneo, per far razzia delle terre che si affacciavano sul Mediterraneo orientale. Anche l’Egitto dovette difendersi da queste popolazioni con Ramesse II, Merenptah e, soprattutto, Ramesse III, le cui vittorie sono declamate sulle pareti del tempio funerario di Medinet Habu. Ma, a volte, come nel caso degli Shardana, i Popoli del Mare vengono annoverati anche tra i mercenari al soldo dell’esercito egiziano.

imageLa scarsità di testimonianze archeologiche, rendono difficile l’individuazione dell’origine dei Popoli del Mare che, secondo le varie ipotesi, potrebbe coincidere con l’Europa centro-orientale o, più verosimilmente, con l’Anatolia occidentale e le isole dell’Egeo. Più sicura è la loro migrazione finale verso i Levante dove abbiamo tracce soprattutto per i Peleset, che sarebbero poi diventati i Filistei (nella foto da Medinet Habu, due prigionieri con il loro tipico copricapo).

Ulteriori prove vengono dalla missione svedese a Tell Abu al-Kharaz, sito giordano al confine con Israele e Cisgiordania. Gli archeologi diretti dal Prof. Fisher dell’Università di Gothenburg, negli ultimi tre anni, si sono concentrati su una struttura risalente proprio al 1.100 a.C. Questa abitazione, lunga circa 60 m (vedi immagine in alto), sarebbe stata occupata sia dalla popolazione locale che da Peleset per la presenza di ceramiche filistee, oltre che greche e cipriote, e di pesi da telaio dell’Europa centrale e sud-orientale.

Questi studi, oltre ad attestare scambi commerciali con aree molto lontane, confermerebbero l’arrivo dei Popoli del Mare fino alla Valle del Giordano. E sarebbe solo l’inizio, visto che la città di Tell Abu al-Kharaz, forse la biblica Jabesh-Gilead, è stata scavata solo per il 20%.

http://www.hum.gu.se/english/current/news/Nyhet_detalj//cultural-connections-with-europe-found-in-ancient-jordanian-settlement-.cid1200725#prettyPhoto