A Wadi el-Malik, nei pressi di Assuan, è stata scoperta un’iscrizione di 5000 anni che, nonostante la sua estrema brevità, avrebbe un’importanza straordinaria. Solo quattro segni in proto-geroglifico che attesterebbero il dominio di Re Scorpione (II) fino ai remoti confini meridionali dell’Egitto.
Il ritrovamento dell’iscrizione, insieme a ceramica coeva, risale a oltre due anni fa, ma ora i risultati dello studio sono stati pubblicati da Ludwig Morenz (Università di Bonn) per il primo numero della nuova rivista “KATARAKT. Aswan Archaeological Working Papers“.
Il testo inciso su una roccia, traducibile con “Dominio dell’Horus Re Scorpione“, è accompagnato da un segno circolare, determinativo che identifica nomi di luoghi, e quindi corrisponderebbe al più antico toponimo conosciuto a esclusione di quelli che si trovano su etichette e sigilli per merci (come quelli della tomba U-j di Umm el-Qa’ab, dove fu sepolto l’omonimo sovrano predinastico, Scorpione I) . Il regno di Scorpione II, infatti, è attestato intorno al 3070 a.C., in una primordiale fase di formazione dello Stato egiziano e per questo, secondo Morenz, l’iscrizione sarebbe la prima fonte scritta attestante un effettivo controllo politico di una zona così periferica.
Tuttavia, tutti i condizionali usati sono d’obbligo perché l’argomento è molto dibattuto. Al di là della lettura dubbia dell’iscrizione, come segnala Paolo Medici (dottore di ricerca in Egittologia presso la Freie Universität Berlin ed esperto di Predinastico), molti studiosi non sono nemmeno d’accordo con il considerare Scorpione II un faraone a sé, identificandolo con Narmer o addirittura negando che sia veramente esistito.