Sembrava fatta. Il Comune di Catania aveva addirittura ufficializzato la notizia il 31 gennaio con un comunicato stampa (immagine in alto). Ma, a quanto pare, i cittadini etnei dovranno ancora aspettare per poter vedere reperti del Museo Egizio di Torino a due passi da casa. Infatti, per bloccare le news sempre più diffuse della firma di un accordo definitivo sul trasferimento di alcuni pezzi dell’Egizio in Sicilia e per rispondere ad alcune sterili polemiche di soggetti -politici e non- contrari alla fuoriuscita di questi dal Piemonte, oggi la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino è stata costretta a diramare la propria posizione, smentendo di fatto ciò che era stato annunciato dagli amministratori catanesi. Sul sito si legge:
“In relazione alla crescente circolazione di notizie costruite sulla base di fonti non ufficiali, la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino intende rendere pubblica la propria posizione riguardo al progetto di trasferimento di una selezione di reperti egizi a Catania, presso il Convento dei Crociferi.
Da circa un anno sono in corso incontri di approfondimento e verifica da parte del Museo Egizio per valutare la proposta ricevuta dalla Città di Catania, che è stata sin dall’inizio condivisa con il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino e con il Consiglio di Amministrazione i cui rappresentanti sono nominati direttamente dal Collegio dei Fondatori (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT).
Nessun accordo è stato ancora firmato e sono tuttora in corso le opportune valutazioni di fattibilità del progetto al fine di produrre una bozza di accordo condivisa e definita dagli uffici legali dei tre enti coinvolti”
E ancora:
“Se e quando verrà formalizzato l’accordo con Catania, la selezione dei reperti egizi di età ellenistica destinati alla città etnea non sarebbe superiore ai 300 pezzi, selezionati fra i materiali custoditi nei depositi e non destinati, né ora né in futuro, all’esposizione permanente del Museo Egizio”.
Di fronte a questa precisazione, l’assessore alla Cultura del Comune di Catania, Orazio Licandro, ha affermato: “Confermo che, dopo l’accordo quadro definito a Torino il 31 gennaio scorso, le avvocature e gli uffici tecnici della Fondazione, della Soprintendenza e del nostro Comune stanno lavorando alla definizione dell’accordo conclusivo, che sarà sottoscritto in tempi brevi, per l’apertura a Catania di una sezione del Museo Egizio” (Fonte: cataniatoday.it).