Chiedo scusa per il titolo “strappa visualizzazioni”, ma l’erezione di Tutankhamon è effettivamente il punto che più ha interessato la stampa riguardo l’ultimo studio di Salima Ikram, docente dell’American University in Cairo.
L’archeologa pakistana, infatti, si è occupata della mummia del “faraone bambino” e ha espresso una nuova teoria su alcune anomalie riscontrate nell’imbalsamazione. Come detto, il corpo sarebbe stato preparato dopo la morte con l’organo sessuale in erezione, cioè posizionato a 90°, per rievocare la figura di Osiride nel suo momento rigenerativo. Il mito dice, riassumo brevemente per i pochi che non lo conoscessero, che il dio viene ucciso e fatto a pezzi dal fratello Seth. Le parti del cadavere, disseminate per tutto l’Egitto, poi sono raccolte e ricomposte da Iside e nefti. Ma si prospetta un unico problema (non da poco), cioè la perdita proprio del fallo che è ingoiato da un pesce; tuttavia, un “surrogato” di legno o di oro permette l’accoppiamento con la moglie e la nascita di Horus.
Questa identificazione del re con il dio sarebbe confermata anche dalla sostanza resinosa nera che ricopre la mummia, fino ad ora spiegata con una imbalsamazione frettolosa. Il nero, infatti, è il colore della fertilità perché ricorda il limo del Nilo. L’ultimo indizio corrisponde alla mancanza del cuore o di uno scarabeo sostitutivo che la Ikram interpreta come rimando allo smembramento del corpo di Osiride. In realtà, pur essendo una pratica poco comune, l’asportazione del muscolo cardiaco era già attestata in Egitto.
Lo stesso Carter, in una nota del diario di scavo, colse una certa somiglianza tra la mummia e le iconografie del dio. Tale singolare trattamento sarebbe servito a ribadire il ritorno alla religione “classica” dopo la parentesi amarniana di Akhenaton. La teoria è interessante, anche se difficile da confermare, quindi invito tutti a leggere l’articolo originale su ÉTUDES et TRAVAUX per farsi un’opinione propria:
https://www.academia.edu/5240597/Some_Thoughts_on_the_Mummification_of_King_Tutankhamun