Anche senza Equitalia, doveva essere difficile pagare le tasse nell’Egitto tolemaico. Questo almeno si evince da un ostrakon tradotto da Brice Jones (Concordia University, Montreal) che si sta occupando della pubblicazione di diversi documenti antichi appartenenti alla McGill University Library and Archives. Il testo, scritto in greco su un frammento di ceramica, corrisponde alla ricevuta di pagamento di una tassa di successione di terreni agricoli versata da un uomo il cui nome è ormai illeggibile. Sono presenti anche il luogo della transazione, Diospolis Magna (Tebe), e la data che colloca il reperto al 22 luglio del 98 a.C., sotto il regno di Tolomeo X. La cifra sborsata dal proprietario terriero, invece, ammontava a 75 talenti più altri 15 di mora, forse per un ritardo nel pagamento o per il mancato utilizzo di monete d’argento. Novanta talenti equivalevano a 540.000 dracme; quindi, se si considera che la moneta con più valore dell’epoca arrivava a 40 dracme e pesava 8 grammi, l’intera somma doveva superare i 100 chili!