Il 24 gennaio 2014, un attentato jihadista sconvolgeva il centro del Cairo provocando morti e causando gravi danni anche al Museo di Arte Islamica, situato nei pressi di una caserma di polizia, vero obiettivo dell’autobomba. Ieri (20 gennaio), a distanza di tre anni, il museo ha riaperto le porte ai visitatori, dopo l’inaugurazione ufficiale avvenuta il 18 alla presenza del Presidente Al-Sisi, del Primo ministro Ismail e del ministro delle Antichità El-Enany.
L’esplosione aveva distrutto la facciata della storica sede della collezione e 179 reperti, tra cui 10 irreparabilmente. Il restauro è stato possibile grazie alle donazioni di Emirati Arabi Uniti (50 milioni di lire egiziane), Italia (800.000 euro), UNESCO (100.000 $), American Research Centre in Egypt e Svizzera (1 milione LE). Inoltre, musei come lo Smithsonian di Washington e il Metropolitan di New York hanno inviato esperti per coordinare le operazioni di ripristino delle opere danneggiate che, ora, sono segnalate da una speciale etichetta dorata.
L’attuale percorso espositivo comprende due nuove sale – Armi e monete (in foto) e Manoscritti – portando, così, a 25 il numero delle gallerie, con 4.400 pezzi che illustrano la storia egiziana dal VII al XIX secolo. In occasione della riapertura, il museo sarà gratuito fino al 28 gennaio.
Il nuovo sito web del museo: http://miaegypt.org/