“ScanPyramids” va avanti verso la scoperta di dati ancora sconosciuti sulle grandi piramidi della IV dinastia. Dopo le analisi termografiche che, un mese fa, hanno rilevato interessanti anomalie, soprattutto alla base della Piramide di Cheope (un nuovo corridoio?), si è appena passati alla fase tecnologicamente più avanzata del progetto: la radiografia muonica. Tale tecnica permette di misurare la quantità assorbita di muoni, particelle con carica negativa che si formano dallo scontro dei raggi cosmici con gli atomi dell’atmosfera, dopo il loro attraversamento di strutture solide. Il metodo è stato elaborato in Giappone per il monitoraggio dei vulcani (recentemente anche per il Vesuvio) ed è stato applicato perfino per verificare, a distanza di sicurezza, la situazione dei reattori di Fukushima dopo l’incidente nucleare del 2011. In questo modo, posizionando sensori in punti strategici nelle piramidi, è possibile studiarne il nucleo interno e individuare eventuali spazi vuoti come camere o passaggi. Il team del Prof. Kunihiro Morishima (Nagoya University), dopo aver realizzato una serie di test per tarare le strumentazioni sulle caratteristiche chimico-fisiche dell’area (temperatura, umidità, materiali usati, ecc.), ha già terminato l’istallazione del sistema di rilevamento nella camera inferiore della “Piramide romboidale” di Dashur. Quaranta piastre, per una superficie totale di 3 m² (vedi foto in alto), presentano ognuna due pellicole con un’emulsione sensibile ai muoni che permetterà di quantificarne l’assorbimento e la deviazione nelle prime settimane del 2016. La stessa istallazione sta per essere completata anche nella “Camera della Regina” della Grande Piramide di Giza.
Il sito del progetto: http://www.scanpyramids.org/
Il video dei primi risultati: https://vimeo.com/148674296