Una statua egizia nel mare di Pozzuoli. La notizia di una scoperta simile potrebbe sembrare strana, ma in realtà, come vedremo, non lo è.
A 15 metri dalla costa della città campana, 3 metri in profondità, Mario Rosiello, sub professionista in pensione, ha individuato la testa in marmo di una divinità bifronte, probabilmente Giano, e la parte inferiore di una statua naofora in granito che ha prontamente consegnato ai Carabinieri (seppur mi faccia sempre storcere il naso l’archeologia fai da te). La scultura egizia conserva solo la base, le gambe e le mani dell’ancora anonimo individuo rappresentato inginocchiato mentre sorregge un naos, un tabernacolo contenente la figura di un dio.
A Pozzuoli era già stata scoperta una scultura del genere, nella necropoli monumentale di Via Celle. Infatti, l’antica Puteoli, insieme ad altri centri del litorale campano come Cuma, Baia, Bacoli e Pompei, fu il punto iniziale di diffusione dei culti egizi – soprattutto Iside e Serapide – che arrivarono nella penisola italiana a partire dal II sec. a.C. grazie a mercanti e marinai stranieri. Per questo non deve stupire la presenza di aegyptiaca, originali o egittizzanti, nei siti archeologici della Campania.
Per approfondimenti e il video della scoperta: http://www.nationalgeographic.it/multimedia/2019/09/23/video/scoperta_reperti_statue_mare_pozzuoli-4554873/1/
Fra l’altro, non è la prima volta che un ritrovamento del genere viene effettuato nei fondali della zona, come giustamente mi fa notare Antonio Cangiano, giornalista che sta scrivendo un libro sull’archeologia subacquea nei Campi Flegrei. Nel 1985, ad esempio, nei pressi di Punta dell’Epitaffio a Baia, il sub Vincenzo Gaudino individuò fortuitamente un frammento di statua in diorite risalente alla XXX dinastia (380-342 a.C.), iscritto con geroglifici su due lati (foto in basso).