Leoni, cani selvatici, elefanti, giraffe, orici e antilopi una volta abbondavano in Egitto, ma cambiamenti climatici e aumento della popolazione umana hanno fatto sì che, negli ultimi 6000 anni, si siano estinte 29 delle 37 specie originarie di mammiferi di grandi dimensioni. Un recente studio, pubblicato ieri (8 settembre) su “Proceedings of the National Academy of Sciences”, analizza l’impatto di queste scomparse sulla stabilità dell’ecosistema locale nel corso dei millenni. Il primo autore, Justin Yeakel (University of California, Santa Cruz), ha sfruttato anche le rappresentazioni di questi animali sui reperti archeologici dal Predinastico in poi. Partendo dalla raccolta di esempi dello zoologo Dale Osborne nel libro “The Mammals of Ancient Egypt”, Yeakel ha realizzato modelli informatici delle variazioni ecologiche e dei rapporti tra prede e predatori. Il progressivo, ma non graduale, inaridimento del clima ha falcidiato le specie erbivore e, di conseguenza, i grandi carnivori.
Si è visto che più animali si estinguono più l’ecosistema diventa sensibile alle variazioni. In modo particolare, sarebbero stati cinque gli eventi più catastrofici che hanno influenzato questo declino, a partire dalla prima desertificazione repentina del 3500 a.C., quando i monsoni si spostarono più a sud. Poi ci sono i due cambiamenti climatici che coincidono con la fine dell’Antico e del Nuovo Regno; infine, l’ultimo si è verificato solo 100 anni fa.
L’articolo originale: http://www.pnas.org/content/early/2014/09/03/1408471111