Trasferiti al GEM 15 frammenti della seconda barca solare di Cheope

Trasferiti al GEM 15 frammenti della seconda barca solare di Cheope - Djed Medu

Continuano i lavori di restauro della seconda barca solare di Cheope. Il “Khufu Solar Boat Restoration Project”, diretto da Afifi Rohayem, è arrivato alla terza fase e punta verso la ricostruzione completa dell’imbarcazione scoperta nel 1987 grazie a uno scanner geo-magnetico. La vera attività sul campo, però, è iniziata solo nel 2008 quando, dopo il sollevamento dei pesanti blocchi che sigillavano la camera ipogea, gli archeologi giapponesi della Waseda University hanno cominciato ad analizzare e a contare i pezzi di legno (1450). Il team del prof. Sakuji Yoshimura ha poi proceduto all’asportazione del primo dei 13 strati di frammenti sovrapposti e, nello speciale laboratorio istallato a Giza, al trattamento dei pezzi infestati da funghi, insetti e altri parassiti.

Proprio tra questi 200 frammenti, sono stati selezionati i 15 più fragili da inviare nei magazzini del Grand Egyptian Museum dove, una volta restaurate tutte le parti, verrà rimontato il battello. Infatti, il progetto prevede l’esposizione, chissà quando, presso il GEM di entrambe le barche con il trasferimento della prima dall’attuale (orribile) museo costruito appositamente accanto alla Grande Piramide.

La presenza di due barche era fondamentale per il viaggio del faraone nell’Aldilà perché una era usata durante il giorno e l’altra durante la notte. Non sono state trovate ancora quelle di Chefren e Micerino, ma Yoshimura ipotizza che il padre possa aver fatto costruire le sue anche per i figli.