Tutti gli aggiornamenti delle scoperte nella Valle delle Scimmie

Tutti gli aggiornamenti delle scoperte nella Valle delle Scimmie - Djed Medu

Ormai da oltre 10 anni Zahi Hawass è sulle tracce della tomba di Ankhesenamon, la sposa di Tutankhamon. Questo è il principale obiettivo del celebre archeologo egiziano da quando, durante la campagna di scavo del 2007-2008, scoprì quattro depositi di fondazione nella Valle delle Scimmie, il ramo occidentale della Valle dei Re, sulla riva ovest di Luxor, chiamato così dai locali per le pitture raffiguranti babbuini nella sepoltura del faraone Ay (1323-1319 a.C.).

I depositi sono infatti fosse rituali scavate e riempite di oggetti simbolici prima della realizzazione di un tempio o di una tomba e, secondo Hawass, in questo caso sarebbero la prova del luogo in cui sarebbe stata deposta Ankhesenamon, dopo aver sposato proprio Ay in seconde nozze.

Con la conferenza stampa di questa mattina, a causa dei titoli un po’ troppo sensazionalistici di qualche giornale egiziano, sembrava arrivato finalmente il momento del tanto atteso annuncio. In realtà, sono stati resi noti alla stampa altri ritrovamenti, seppur importanti, tra cui una struttura che porta ad aggiornare la lista ufficiale delle tombe della valle.

Alla presenza del ministro delle Antichità Khaled el-Enany e del segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità Mostafa Waziry, Hawass ha illustrato diverse scoperte effettuate dalla sua missione nella Valle delle Scimmie, ripresa nel dicembre del 2017.

L’intera area è stata divisa in quattro settori, A, B, C, D, tra cui il secondo è ritenuto il più promettente dal direttore dello scavo. Qui è stato scoperto il primo centro artigianale della Valle, dove gli operai del vicino villaggio di Deir el-Medina producevano oggetti per le tombe e immagazzinavano i loro attrezzi: un deposito nominato KVT, un forno per la cottura delle ceramiche e una cisterna (KVU) per lo stoccaggio dell’acqua da fornire ai lavoratori.

Tra queste strutture sono stati ritrovati una tavola d’offerta, due anelli di argento riconducibili rispettivamente ad Amenofi III (1386-1349 a.C.) e a una regina  e centinaia di placchette in pasta vitrea colorata e fogli d’oro che una volta appartenevano alla decorazione di sarcofagi lignei di XVIII dinastia. Per questi motivi, Hawass, mai prudente nelle dichiarazioni, pensa che non lontano potrebbe trovarsi una tomba reale post-amarniana, magari di Ankhesenamon o di Nefertiti.

A conferma dell’ipotesi ci sarebbe un vicino pozzo con stanza lunga 5 metri che è stata interpretata come deposito e laboratorio della mummificazione, simile alla KV54 scoperta nel 1907 e in un primo momento erroneamente definita come tomba di Tutankhamon.

Nell’ipogeo, ora denominato KV65, sono stati ritrovati appunto resti del processo d’imbalsamazione e porzioni di mummie umane, oltre a ceramica, corde, frammenti di lino, utensili per la lavorazione del legno, strumenti per la scrittura, ossa animali, cipolle, frutti della palma dum, fichi e una lunga verga di legno che potrebbe essere uno degli assi di una portantina utilizzata per trasportare oggetti del corredo funerario nelle tombe.

In un terzo settore, proprio sotto la normale strada calcata tutti i giorni da centinaia di turisti, si trovano 30 ambienti disposti in fila per ospitare centri di artigianato specializzato. Ognuna di queste semplici strutture di muri a secco, infatti, era dedicata a un determinata attività come la decorazione dei vasi, la lavorazione del legno, il montaggio dei mobili, la lavorazione dell’oro e un grande magazzino per lo stoccaggio di numerose giare risalenti alla XVIII dinastia.

Nel pomeriggio è stata allestita una seconda conferenza stampa per aggiornare i giornalisti sulle scoperte effettuate nell’altro fronte della missione di Zahi Hawass, il ramo orientale della Valle dei Re. Qui l’obiettivo è la ricerca dell’ultima dimora dei faraoni che mancano ancora all’appello, come Amenofi I, Thutmosi II e Ramesse VIII, oltre a quelle delle spose reali della XVIII dinastia.

L’indagine si è focalizzata in diversi punti, vicino le tombe di Ramesse VII (KV1), Hatshepsut (KV20), Ramesse III (KV11) e Merenptah (KV8). Nei pressi della tomba di Tutankhamon, invece, sono state ritrovate e tracce di 42 piccole capanne utilizzate dagli operai di Deir el-Medina come ripari temporanei e come deposito per gli utensili. Tra i ritrovamenti, spiccano diversi ostraka (schegge di calcare utilizzati per disegni e appunti) di età ramesside e altri importanti oggetti che saranno rivelati solo nella prossima conferenza