Un uso “nascosto” del blu egiziano nei Ritratti del Fayyum

Un uso "nascosto" del blu egiziano nei Ritratti del Fayyum - Djed Medu

E’ noto come il blu egiziano”, primo pigmento sintetico della storia, fosse utilizzato in epoca faraonica per le decorazioni di pareti e soffitti di templi e delle più importanti tombe. Il suo alto costo di produzione, infatti, era alla portata solo del faraone e di ricchi funzionari. Un nuovo studio, però, avrebbe individuato un uso alternativo e molto meno evidente del colore.

I ricercatori del NU-ACCESS (Northwestern University – Art Institute of Chicago Center for Scientific Studies in the Arts), diretti da Marc Walton, hanno analizzato 15 tra pezzi completi e frammenti di cosiddetti “ritratti del Fayyum” conservati presso il Phoebe A. Hearst Museum of Anthropology (PAHMA) della University of California, Berkeley. Si tratta di ritratti funebri molto realistici posti sul volto delle mummie in età romana; questi in particolare sono stati scoperti tra il 1899 e il 1900 a Tebtunis. I dipinti su tavoletta lignea sono caratterizzati da colori come il giallo, il marrone, il rosso, il nero, il bianco e, a quanto pare, dal blu, anche se non visibile a occhio nudo. Il pigmento, infatti, in sei casi su quindici, è stato utilizzato per i disegni preparatori, per modulare le ombreggiature e per dare lucentezza all’insieme. Si è arrivati a questa scoperta con indagini non distruttive come la Spettrofotometria XRF, la Reflectance Transformation Imaging (RTI) e la Visible Induced Luminescence (VIL).

I risultati confluiranno in un progetto più ampio, “Ancient Panel Painting: Examination, Analysis and Research”, lanciato dal Dipartimento di Conservazione delle antichità del J. Paul Getty Museum con la partecipazione del British Museum, l’Ashmolean Museum di Oxford, il Museum of Fine Arts di Boston, il Walter Art Museum di Baltimora e il PAHMA. L’iniziativa è atta a creare un database internazionale per la raccolta di dati storici, tecnici e scientifici sui ritratti dell’Egitto romano.

http://www.northwestern.edu/newscenter/stories/2015/08/mummy-portraits-.html