Già alla fine del 2024, Zahi Hawass aveva anticipato in un’intervista televisiva che oggi sarebbero state rivelate importanti scoperte archeologiche in Egitto. E infatti, questa mattina, ai piedi del tempio funerario di Hatshepsut a Deir el-Bahari, si è tenuta una conferenza stampa durante la quale il celebre egittologo e il collega Tarek El-Awady hanno annunciato alcuni ritrovamenti effettuati sulla riva occidentale di Luxor. Manca invece la presbandierata identificazione della mummia di Nefertiti che ormai viene rimandata dall’ottobre del 2022.
1500 blocchi dal tempio di Hatshepsut
A el-Asasif sono stati scoperti ben 1500 blocchi di calcare che facevano parte del tempio a valle di Hatshepsut (1478-1454 a.C.), collegato alle terrazze del Djeser Djeseru tramite una lunga rampa processionale. Si conoscevano già altri blocchi provenienti dalla stessa struttura, oggi conservati presso il Metropolitan Museum e il Luxor Museum, ma questa volta si hanno finalmente interi cicli decorativi con scene di culti religiosi. Al di là del notevole valore estetico dei rilievi e della conservazione dei colori, l’importanza del ritrovamento sta proprio nei testi e nelle immagini raffigurate. Compare ad esempio il nome di Senmut, architetto che probabilmente progettò il tempio, e soprattutto il cartiglio di Thutmosi III.
In merito a quest’ultima presenza, Hawass si è spinto a dire che sarebbe la prova che Thutmosi III restaurò l’opera e non fu, come si pensa, l’autore della distruzione dei monumenti della matrigna. La damnatio memorie di Hatshepsut sarebbe quindi avvenuta all’inizio del regno del successore, Amenofi II, intorno al 1400 a.C.
La tomba del Sovrintendente del Palazzo della regina Tetisheri
Sempre nella stessa area, è stata scoperta la tomba di Djehutymes (nome che comunemente rendiamo Thutmosi), importante funzionario della XVII dinastia che si fregiava del titolo di “Sovrintendente del Palazzo” della regina Tetisheri. Tetisheri era Sposa Reale di Senekhtenra Ahmosi, madre di Ahhotep e di Seqenenra Ta’o e nonna di Ahmosi, il primo faraone del Nuovo Regno, e visse durante il turbolento scontro con gli Hyksos nel Secondo Periodo Intermedio.
La tomba presenta una sovrastruttura esterna con una volta in mattoni crudi e una parte scavata nella roccia che comprende anche una camera per le offerte con decorazioni in gesso dipinto. Tra gli oggetti del corredo spicca una stele funeraria integra che ci fornisce l’anno preciso di morte di Djehutymes, cioè il 9° di regno di Ahmosi I, il 1550 a.C. circa (foto in alto).
Questa non è l’unica tomba scavata nella zona che si è rivelata ampiamente utilizzata per le sepolture per un lunghissimo periodo. Infatti, sono stati individuati pozzi funerari di Medio Regno e di XVII dinastia, in alcuni dei quali erano deposti i tipici sarcofagi rishi (foto in basso), e una necropoli di epoca tolemaica.
La tomba di Ramesse II sarà aperta al pubblico?
Infine, Hawass ha annunciato che, dopo un lunghissimo lavoro di restauro, sarà presto possibile visitare per la prima volta la tomba di Ramesse II (KV 7), una delle più grandi della Valle dei Re.